Per raccontare così tanto contenuto, ad un’audience giovane, che guarda Fast and Furious, gioca a Playstation, vive connesso al suo smartphone e ha una soglia di attenzione sotto i 5 minuti, Balich ha pensato di unire teatro (Gabriele Vacis supervisiona), musica e cinema e di assemblarli in un grandioso show di pura sinestesia. L’idea è quella di unire attori e figuranti in costume sul palcoscenico e avvolgere lo spettatore con proiezioni immersive a 270° in 4K e musiche molto coinvolgenti (la theme song è stata appositamente scritta da Sting) . La recitazione dello show sarà in italiano, ma sarà possibile seguire lo spettacolo anche in inglese. Sessanta minuti in tutto. Due eventi al giorno per almeno un anno di programmazione. E prezzi da sala cinematografica, quindi intorno ai 10-12€ al più, anche scontati per studenti e scuole. Si punta al sold out con 3000 biglietti staccati al giorno così da giungere velocemente al break-even per la produzione (9 milioni di euro, l’investimento) così magari – spiega Balich in conferenza stampa – da “farne uno spettacolo fisso come avviene in altre capitali del mondo”.
Da un punto di vista narrativo lo show sul Giudizio Universale è diviso in quattro capitoli: Michelangelo e la Bellezza, l’ambizione del Papa e la sfida del genio; il Racconto più famoso al mondo, lo svelamento della creazione; il Conclave, segreti e riti dell’elezione papale; il Giudizio Universale, spiritualità e misericordia.
“I Musei Vaticani – ha spiegato il Direttore Barbara Jatta – si sono sempre mossi tra tradizione e innovazione verso nuove forme di comunicazione, senza trascurare ricerca, restauro a attività didattica”. Con Marco Balich, il “produttore Olimpico” si va dunque verso il futuro. Come già il predecessore della Jatta, Antonio Paolucci, fece in innumerevoli occasioni lavorando assieme ad esempio al team di innovatori di Cosetta Lagani e della sua Sky3D per le recenti produzioni in 3D e 4K che hanno portato al cinema, inter alia, le Basiliche papali di Roma. E oggi con la benedizione di Monsignor Dario Viganò, Prefetto della Segreteria per la Comunicazione dello Stato della Città del Vaticano, anch’egli presente alla imponente conferenza stampa di venerdì 14 ottobre ai Musei Vaticani, che con pazienza ha spiegato come la pedagogia spirituale passi anche attraverso la bellezza e l’arte. Quindi ben vengano iniziative di innovazione come quella di Arteinment e del Giudizio Universale show. E’ del resto questa la tesi di fondo della Chiesa Cattolica Romana sulla funzione dell’arte, sin dai tempi del Concilio di Trento e del “De invocatione, veneratione et reliquis sanctorum et sacris imaginibus”. La base filosofica, prima ancora che dogmatica, che ha reso possibile la cultura dell’immagine e la rappresentazione del divino sino a giungere nel nostro millennio, contemporanea, oggi.